Una bambola che suscitò non poche polemiche alla sua uscita è Becky, l’amica disabile di Barbie. In America si scatenarono orde di genitori che dichiararono sbagliato portare il dolore nel gioco. Io sostengo il contrario. I bambini imparano molto giocando. E se si introducono realtà come queste nel gioco il bambino impara a non consiederare i diversamente abili come alieni (quanti di noi hanno visto bambini sgranare gli occhi o fissare maleducatamente le persone costrette sulla sedie a rotelle?) ma a capire che esistono anche queste realtà con cui convivere serenamente. La Mattel infatti non ha proposto la bambola come una povera amica disgraziata da compatire, ma come compagna di scuola. Esistono anche versioni della bambola inpegnata nelle para olimpiadi. Per una volta che la Mattel ha avuto intenzioni educative, non demoniziamola!